Donato Di Santo

Tra Italia e America Latina

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Almanacco

ALMANACCO 2010
GENNAIO - N° 7
Nuovi governi al debutto, in attesa dell’ottobre (brasiliano): Laura Chinchilla Presidenta del paese senza esercito; Piñera guarda a Sarkozy (mentre l’85% dei cileni approva l’uscente Michelle Bachelet); Mujica, stabilità e sinistra; Tiwanaku: "Jallala Tata Evo”, con forte quota rosa; In Honduras mesto commiato di Zelaya, Gorilletti indisposto si fa curare all’Ospedale militare, e Lobo invoca l’unità nazionale. Redrado licenziato a Buenos Aires mentre in Europa Shapiro cerca alleati. Milazzismo alla messicana, nel paese scosso dalla violenza. In Paraguay missione tigre, mentre a Cuba si taglia la libreta. Lula, sempre sopra l’80% del consenso, si appresta a costruire la terza centrale idroelettrica del mondo. Ma, su tutto, si posa la polvere e il dolore della tragedia haitiana, che influirà sul futuro latinoamericano: un árbol para Haití.

FEBBRAIO - N° 8
Pepe e Dilma, parole-chiavi: stabilità, continuità. Argentina, si è aperta la campagna elettorale presidenziale, cerca in: www.caselli2011.com
Bordaberry (finalmente) al suo posto. Malvinas? Yes, we can! Orrori a Ciudad Juarez. VeneCuba? chissà… Sebastian Piñera entra nel Palazzo de La Moneda: fu distrutto, ma non dal terremoto (Falabella agli Esteri). Evo-Patzi, lite in famiglia. Aziende italiane battono bandiera panamense (ma Il Panino blocca – anche – la trasferta brasiliana di Finmeccanica). Lula inaugura con Marchionne. Uribe controcorrente, niente legge ad personam: chapeau! UNASUR: Haiti, nuovo banco di prova. Lobo conferma il Generale golpista e Zelaya si dedica al petrolio. Playa del Carmen, lite fra caballeros. E all’ottantacinquesimo giorno: Cuba libre! Viva Zapata!

MARZO - N° 9
Il calabrese Serra alla conquista del Brasile (tallonato da Dilma). Novità per i possessori di "tango bond”, …a patto che tolgano la delega a Stock. UruPaBol, né sport né uccello: cos’è? In Bolivia si è aperta la caccia, …agli ex Presidenti. Piñera si insedia tra le scosse. Colombia, debutta il PIN: nuovo "para”partito. Panama, di Martinelli, entra nella CAF: e l’Italia? Putin e Lukashenko bolivariani. UNASUR: Pepe sdogana Nestor. Con Laura governo di donne, ma non è la Repubblica Dominicana di miss Ada. Mauricio Funes (popolare come Lula), indica i carnefici di Monsignor Romero. Ciudad Juarez, epicentro del terremoto narcos. Per "El Obispo” tornano i fantasmi di Croazia ed Ecuador (Operación Panamá). Arturo Valenzuela, commesso viaggiatore di Obama. Cuba libre! Que viva Fariñas!

APRILE - N° 10
Dall’odiato FMI arriva, inatteso ma apprezzato, un bel certificato di "sana e robusta costituzione” per l’economia latinoamericana. Altalena Serra/Dilma, ma le elezioni sono ancora lontane. Da Buenos Aires ultima offerta per i tango-bond: le banche gioiscono. Evo da il fatto loro ai maricones (solo a quelli europei): Cochabamba o Pontida? Da Atacama e da Teotihuacan si scrutano altri mondi. I colombiani pensano a Mockus. A Tegucigalpa Commissione internazionale della Verità sul golpe (e sul pre-golpe, e sul post-golpe). In Perù scivolata dell’eterno Del Castillo. L’Aja fa riparlare Uruguay e Argentina (ed elegge il Segretario generale del Sudamerica). Cuba: licenziamenti di impiegati pubblici (e Ministri). Que viva Fariñas!

MAGGIO - N° 11
Il mondo capovolto: il Brasile che presta soldi al FMI e Grecia. Riecco Alfonsin, ma non è Raul. Stock vuole cacciare l’Argentina dal G20: fermento all’ABI, silenzio sul Rio de la Plata, interrogazioni a Montecitorio (ma sarebbero meglio si interrogassero), Tafazzi impazza. Riduzione dell’età pensionabile in Bolivia, altro che austerità. Flopp Mockus. Vertice a L’Avana tra Raul Castro e il Cardinale: e le damas de blanco riprendono a marciare. Castresana lascia: brutta, brutta notizia. Obama e Calderòn contro l’Arizona. Daniel (Ortega) torna alle origini, ma quali? Keiko sulle orme del babbo. Cristina-Pepe, vertice sul ponte. In Venezuela "Campaña admirable”... e feroce. Ad Haiti, dopo il terremoto, Lavalas... Cumbre de Madrid: triste, solitaria y final? Que viva Fariñas!

GIUGNO - N° 12
Dilma veleggia verso Planalto, con l’entusiastico appoggio del neo-lulista Silvio (Serra, che non è l’ultimo arrivato, mastica amaro e medita …).
Taiana, con garbo, sbatte la porta. Colombia: un Vice Presidente interessante. Garcia Linera: "il governo non permetterà che indigeni discriminino altri indigeni” (Carlos Fuentes ha scritto parole fondamentali sul mestizaje: verranno lette? Si preferirà Toni Negri?). Mosse sagge di Piñera. In Ecuador si parla di petrolio. Alle stelle la produzione di foglia di coca in Perù. UNASUR: Nestor ci prende gusto. Gioco di scacchi elettorale, tra PRI e PAN-PRD. Finalmente: FMI, più ottimista di CEPAL e BM, prevede la crescita dell'America latina al 4,8%. Cuba: liberi o ...deportati? Chi ricatta chi? Ha vinto Fariñas! Straordinario omaggio a Violeta Parra e Victor Jara.

LUGLIO - N° 13
Brasile: nei sondaggi Dilma rafforza il distacco su Serra. Argentina: Macri contro Macri (mentre gli agricoltori festeggiano: gli incendi dei raccolti di
grano russi direttamente proporzionali all’aumento della esportazione di grano della pampa). Santos-Uribe: prove di distacco; Santos-Chavez: prove di disgelo. Foro de São Paulo: Antonio Pedro de Siqueira Indio da Costa "scopre” i contatti tra PT e FARC ma dimentica che sono stati fatali …a queste ultime! In Venezuela Chiesa "troglodita e cavernicola”. Gorilletti: "Insulsa canaglia”. Cuba di fronte al suo futuro (il miracolo di Fidel). Piñera non accoglie l’indulto della Chiesa. Indici ecoomici latinoamericani in costante miglioramento, trainati dal Brasile. In Messico tensione tra AMLO ed Ebrard. In galera l’Amauta di Evo, passato disinvoltamente dal masticare hoja de coca allla produzione di cocaina. Doni: Santos regala computer a Correa.

AGOSTO - N° 14

Lula inaugura il decennio dell’America latina, mentre Dilma miete consensi. Il Sindaco di Buenos Aires scontenta tutti, e la Presidenta dichiara la guerra del papel (prensa). Palacio Carandolet punta al petrolio. Perù, in agosto il Pil quasi al 12%. Gli sfollati e le terre al centro della Agenda Santos. Operazione demolizione, al centro dell’Agenda di un preoccupato Chavez. Cile: Sebastian Piñera, 56%, Laurence Golborne, 78%.
Miracoli: Fidel, "mi sento resuscitato”.

SETTEMBRE - N° 15
Tentato golpe (senza forestali) in Ecuador, il Segretario Generale dell’UNASUR reinsedia Correa. Un grande paese: Dilma, candidata di Lula, al 47%; il socialdemocratico Serra, al 33; l’ambientalista (ex PT e Ministra di Lula), Marina, al 20. E, con il voto elettronico, i risultati in poche ore. Ojos y oídos de la revolucion: ma sono i soliti CDR. Argentina-Cile: tensioni per il FPMR. Lima, dopo frijolito, Susana Villaràn: una bella sinistra. Venezuela: in Parlamento torna l’opposizione. Arrestati Tuto Quiroga, e altri. Macarena, bombardato il Mono Jojoy. Messico, lunghi coltelli, di nuovo, nel PRD. Guerra alle maras a El Salvador. Lugo, sano come un pesce. Primo sciopero, in Uruguay, contro Pepe: che governa.

OTTOBRE - N° 16
Dilma Presidente, risultati da studiare. L’eredità di Nestor, rebus in Argentina (e all’UNASUR). L’ambiguità delle parole: il razzismo della Ley antiracismo. La maledizione delle miniere: dopo Copiapó Los Reyes. Santos scarrozzato da un autista d’eccezione, sotto lo sguardo distratto di
Simon Bolivar (ma Uribe vorrebbe rientrare dalla finestra). Cuba, elogio della lentezza: dopo 14 anni …il Congresso di UN partito! Patate bollenti per Trini. Funes distante dal Frente. Dopo Rios Montt, Zury. Martoriata Haiti. 350 ammazzati a ottobre, è Chihuahua. Panama si dimette dal Centroamerica. Susana, Sindaco a Lima: omaggio a Frijolito e congratulazioni da Nobel. In Uruguay militari smemorati. Chavez e la scocciatura di un Parlamento non più docile. Adios Ananias, Mandela paraguayano. Benvenuto CEIAL.

NOVEMBRE - N° 17
Nasce il governo Dilma (zeppo di Ministri "italiani”): il primo gennaio la posse. I superpoteri di Cristina e il dramma di Villa Soldati. Arrestato a Rio (dove viveva sotto falso nome), argentino torturatore di "desaparecidos” italiani alla famigerata Automotores Orletti: verrà estradato? …oppure
anche questa volta Tarso… UNASUR: non sarà un ex Presidente. Cile, tragico rogo. Santos, cento giorni da leone (e l’ex Jefa del DAS accolta da Martinelli). Garcia Linera gioca a fare il Presidente (c’è lo zampino del cattivo maestro?). Cuba si prepara alla baronessa Haston. Mauricio Funes al 79%. Fuerza Social fa scuola in Perù. Haiti: secondo turno tra colera e disperazione. Chavez a passo di corsa: approvare tutto prima del Parlamento. Rinascono los aztecas …ma sono narcos. Wikileaks alza il tappeto della "diplomazia” USA in America latina, di alcune "diplomazie”
latinoamericane a casa loro, e – soprattutto – di quella spagnola in "Iberoamérica” (ancora patate bollenti…).

DICEMBRE - N° 18
Videla condannato all’ergastolo: Lita Boitano - Presidente dei familiari dei desaparecidos italiani in Argentina- riferisce che, nel corso dell’udienza, l’ex dittatore argentino ha accusato i Kirchner di essere "comunisti gramsciani” (…povero Gramsci!). Tarso ha compiuto la sua opera: tutti possono ammirarne le conseguenze (comprimario il patron del Milan). Adesso saggezza e buon senso: per guardare avanti e aiutare Dilma. Il vecchio Presidente potrebbe ricordarle che ad ottobre a Roma… Zelaya minaccia il rientro nel 2011. Magallanes: scontri alla fine del mondo. In Colombia le FARC figliano. Sesto Congresso del partito unico: il precipizio di Raul. 2011: eccellente anno per visitare Quito. Prove di elezioni in Messico, e a quelle danieliste "vietato osservare”. Grande crescita in Perù e cartiere amichevoli in Uruguay. Nei ranchitos le chiamano leyes ma, in realtà, sono decreti, seppur… organicos: chissà se anche democraticamente biodegradabili…? In questo Almanacco: le carte di Wikileaks pubblicate da El País.

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